Mobilità elettrica

Europa: transizione elettrica, necessario un piano da 280 miliardi per le infrastrutture di ricarica

Europa: transizione elettrica, necessario un piano da 280 miliardi per le infrastrutture di ricarica

La ricerca Acea-Mc Kinsey pubblicata nelle scorse settimane evidenzia la necessita di un masterplan europeo per la transizione all’elettrico.

Alla fine di marzo è stato pubblicato sul sito corporate di Acea (European Automobile Manufacturers’ Association ) un importante studio realizzato in collaborazione con il Mc Kinsey, società internazionale di consulenza manageriale, avente per oggetto l’analisi sul fabbisogno finanziario dell’Europa per la transizione elettrica nella mobilità.

La ricerca è in realtà un vero e proprio Masterplan per le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici e fornisce un’analisi dello stato delle infrastrutture esistenti e quantifica gli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 “Fit for 55” dell’UE e suggerisce gli interventi da mettere in atto per accelerarne la costruzione delle infrastrutture necessarie.

Gli analisti sono partiti dall’incrocio dei dati relativi al mercato dei veicoli elettrici, delle infrastrutture esistenti e del fabbisogno energetico.

I punti chiave della ricerca
Nel Masterplan pubblicato gli analisti evidenziano le seguenti priorità:

  • Entro il 2030 sono necessari fino a 6,8 milioni di punti di ricarica pubblici per raggiungere la riduzione del 55% di CO2 proposta per le autovetture.
  • Tra il 2021 e il 2030 per le auto devono essere installati fino a 14.000 punti di ricarica pubblici a settimana, rispetto ai soli 2.000 a settimana attuali.
  • Saranno necessari circa 184 punti di ricarica per ogni 100 km di strada per le auto.
  • I camion richiederanno fino a 279.000 punti di ricarica entro il 2030, di cui l’84% sarà negli hub della flotta. I restanti punti di ricarica obbligatori saranno prevalentemente pubblici (veloci) lungo le autostrade e punti di ricarica pubblici notturni.
  • Per gli autobus, entro il 2030 saranno necessari fino a 56.000 punti di ricarica, di cui il 92% negli hub della flotta. Gli altri 4.000 punti di ricarica dovrebbero consentire la ricarica rapida fuori dalle autostrade, in particolare per autobus e pullman regionali.
  • In media, saranno necessari 24.000 caricabatterie rapidi pubblici per camion e autobus (sui 47.000 km della rete centrale TEN-T), con una media di 51 punti di ricarica rapida ogni 100 km.

Entro il 2030 , sostengono gli analisti, sarà necessario investire un importo totale fino a 280 miliardi di euro nell’installazione di punti di ricarica pubblici e privati, nel potenziamento della rete elettrica e nello sviluppo di capacità per la produzione di energia rinnovabile.

Per le infrastrutture di ricarica pubbliche, l’investimento necessario ammonta a 8 miliardi di euro all’anno. Questa cifra rappresenta solo il 16% circa degli investimenti in 5G e reti Internet ad alta velocità.

Qui la versione integrale del rapporto

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