l'assessore regionale ai Trasporti Marcolini valuta l'ipotesi di mettere a gara due lotti separati per la rete elettrificata e per i treni dieselSpiegate le ragioni della vertenza e del paradosso del sistema ferroviario nelle Marche
Affido distinto per il servizio ferroviario marchigiano. Ad anticiparlo ieri L'assessore regionale ai Trasporti che spiega come stia valutando L'ipotesi di affidare il servizio di trasporto ferroviario in due lotti, quello per la rete elettrificata e quello per i treni diesel.
L'ipotesi è emersa ieri durante il confronto sulle ragioni della vertenza nel settore dei trasporti ferroviari, un settore quello marchigiano, tra L'altro, vittima di un paradosso macroscopico.
Nelle Marche infatti aumentano i passeggeri, piu` 64 per cento dal 1998 al 2005, diminuiscono gli investimenti, meno 1 miliardo di euro nel quinquennio 2001-2005, il personale 'meno 30 per cento negli ultimi dieci anni' e i servizi ferroviari.
Il paradosso, che si legge distintamente in queste cifre, ha indotto Regione, Province, Comuni, ad aprire una dura vertenza con Trenitalia Spa e con le società collegate della Rete Ferroviaria Italiana e della Cargo che si occupa del trasporto merci.
La vertenza si concretizzerà nella seconda settimana del mese di gennaio con la presentazione di un documento congiunto predisposto da Regione, Enti locali e parlamentari delle Marche da inviarsi alle Commissione Trasporti della Camera e del Senato col quale si chiede una revisione globale dei criteri di programmazione e di gestione del trasporto su ferro.
"Siamo di fronte – ha spiegato L'assessore regionale ai trasporti Pietro Marcolini – a un vero e proprio ritorno al passato. Il disagio degli utenti per disservizi, ritardi cronici di alcune corse e per tempi lunghi di percorrenza è molto forte e c'e` il rischio che possa raggiungere livelli di esasperazione difficilmente controllabili".
Otto i punti della vertenza, a cominciare dalla soppressione 'improvvisa e non concordata' dei treni: 43 nel mese di novembre, 51 dL'11 dicembre, data di entrata in vigore del nuovo orario ferroviario.
"Trenitalia – ha precisato L'assessore – parla di 'sopraggiunte motivazioni tecniche', in realtà la decisione nasconde gravi insufficienze strutturali, come la mancanza di macchinisti e di mezzi di supporto".
Tra le principali cause di disservizio, L'elevata eta` media – 30-35 anni – del materiale rotabile che circola nelle Marche e nelle regioni limitrofe delL'Umbria e delL'Abruzzo: dieci locomotori risalgono al dopoguerra, 16 sono del 1960, solo 11 hanno 5-6 anni; solo leggermente migliore la condizione delle automotrici.
"Una situazione – denuncia Marcolini – tra le piu` disastrate d'Italia, tra L'altro non sappiamo quando verranno restituite alla Direzione regionale delle Marche le macchine moderne che ci sono state sottratte per far fronte ai problemi della Lombardia".
Altri punti di contrasto sono la costante riduzione dei treni a lunga percorrenza, L'annunciata sostituzione sulla linea Adriatica dei treni interregionali Ancona-Milano con treni regionali veloci, la penalizzazione in termini di comodità d'uso e di costi dei tre nuovi intercity e la recentissima soppressione fino al mese di aprile 2006 dei due treni Eurostar sulla linea Ancona-Roma.
Sotto accusa anche le scelte di Trenitalia che hanno comportato la costante diminuzione degli investimenti nella regione, la scarsa integrazione tra i vettori, la sovrapposizione di corse su treno e su gomma, la scarsa integrazione tariffaria e la carenza di informazioni sugli orari.
Il taglio, inoltre, di 1.700 milioni di euro previsto dalla legge finanziaria rischia di tramutarsi entro il mese di maggio in un blocco totale non solo dei lavori programmati ma soprattutto di quelli in corso della galleria di Cattolica e del Castellano, due opere di fondamentale importanza per il trasporto ferroviario.
Le proteste riguardano anche la decisione della Cargo di disinvestire nelle Marche per potenziare lo smistamento delle merci in Abruzzo e in Emilia-Romagna. "Una decisione molto grave – ha sottolineato Marcolini – che rischia di vanificare gli ingenti investimenti della Regione per potenziare il porto di Ancona, L'interporto di Jesi L'aeroporto di Falconara".
Ultimo punto della vertenza i problemi di fornitura del carburante e di ricovero e manutenzione dei mezzi, nel caso in cui la Regione bandisca la gara per L'affidamento dei servizi sui lotti diesel dei treni circolanti con materiale elettrico lungo la tratta San Benedetto-Ancona-Pesaro.
Tra gli utenti più penalizzati troviamo i circa settemila della provincia di Ascoli: un microcosmo fatto di alzatacce ad orari antelucani, di lunghe attese sulle banchine, di rientri nel tardo pomeriggio se non in serata, con uno spreco enorme di tempi e di costi umani.
"Se per raggiungere Ancona prima occorreva un'ora e cinquanta minuti, adesso ce ne vogliono due e venti minuti – spiega Ubaldo Maroni, assessore provinciale ai trasporti -".
Particolarmente gravosa la situazione degli studenti universitari che da Ascoli si recano a Macerata: il treno diretto che collegava le due città è stato soppresso e poi ripristinato a seguito delle proteste, ma con un orario di partenza, le dieci, di nessuna utilità per poter seguire in tempo le lezioni.
Ma se gli utenti di Ascoli piangono, anche quelli di Macerata non ridono. Afferma Cesare Martini, assessore provinciale ai trasporti.
"Il depotenziamento della tratta ferroviaria Fabriano-Civitanova Marche, un'infrastruttura fondamentale per L'economia delle provincie di Macerata e di Ancona, rischia di vanificare la spesa di 100 mila euro sostenuta per commissionare uno studio finalizzato al suo miglioramento'. Particolarmente disagevole la situazione degli studenti di San Severino e di Tolentino che, in alcuni casi, debbono alzarsi alle sei e mezza e tornare a casa alle quattro del pomeriggio. Come se non bastasse, Trenitalia non ha concordato il nuovo orario con gli enti locali".
Critica anche la situazione in provincia di Ancona. Luciano Montesi, assessore provinciale ai trasporti di Ancona, e coordinatore del progetto della metropolitana di superficie, sottolinea la necessità di potenziare la stazione marittima di Ancona "un'opera – spiega – utile per integrare il trasporto su treno con quello su gomma".
Al coro delle lamentele si aggiunge anche Giuseppe Lucarini, assessore provinciale ai trasporti della Provincia di Pesaro-Urbino "Il nostro territorio denuncia – é penalizzato in modo particolare dalla politica nazionale che privilegia il trasporto su gomma, a scapito di quello su ferro".
Addirittura paradossale la situazione sulla tratta Pesaro-Ancona, dove il numero dei passeggeri continua a crescere, ma i servizi diminuiscono. L'assessore critica anche la chiusura della tratta Fano-Urbino per la cui valorizzazione sono stati fatti notevoli investimenti. M. Gio M. – clickmobility.it