Inviato al Ministero delle infrastrutture lo studio di fattibilità per la realizzazione di tre linee Tram. Inviato anche un "piano b", con costi più contenuti
Nei giorni scorsi, sul sito istituzionale del Comune di Brescia, è stato pubblicato lo studio di fattibilità per la realizzazione di un nuova rete tramviaria. La nuova infrastruttura dovrebbe estendersi per 23 km in ambito cittadino e il 35% sarà collocata su una corsia riservata, separata dal traffico automobilistico. Gli autori del piano prevedono tre distinti servizi di linea, di pari frequenza ogni 15 minuti, che permetterà di soddisfare il maggior numero di relazioni dirette possibili (senza interscambi) e di garantire una frequenza obiettivo di sette minuti e trenta secondi su tutti gli assi e le direttrici principali servite, grazie alla regolare sovrapposizione tra le linee. Il parco rotabile individuato per l’esercizio è quantificato in 20 tram, comprensivo dei veicoli di riserva ed è prevista l’alimentazione elettrica mediante catenaria, tranne nelle tratte centrali dove i tram transiteranno in autonomia grazie a batterie installate a bordo dei mezzi. La durata dei lavori è stimata in circa quattro anni e l’avvio al pubblico esercizio è previsto a partire dal 2027. Questo il progetto di massima su cui punta il Comune e che per essere realizzato necessita dell'intervento del Ministero delle infrastrutture. Passo compiuto dal Comune di Brescia nella giornata di ieri che spera di ottenere, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano "Avvenire", 192 milioni di euro, cioè il 49% degli oltre 391,2 milioni di investimento previsti per la realizzazione del progetto. Il resto delle risorse è previsto in project finacing, quindi con il coinvolgimento di capitali privati. La Loggia ha tuttavia prefigurato un "piano b" meno gravoso per le casse dello stato: la realizzazione di una sola linea tra la Pendolina e la Fiera passando dal centro e dalla Stazione. Con la seconda versione del progetto le richieste del comune passerebbero da 190 milioni a quasi 110 milioni (più 47 milioni per interventi complementari).