Aziende in crisi

Bologna: vicenda BredaMenarini ancora in alto mare

Bologna: vicenda BredaMenarini ancora in alto mare

Nonostante l'acquisizione dei turchi della storica azienda le acque sono di nuovo agitate. Protestano i sindacati che chiedono, dopo le promesse, l'intervento del ministro Di Maio

Dopo la solenni promesse di rilancio, i flash e le telecamere,  BredaMenarini  naviga ancora in acque perigliose. L'azienda, che è in forti difficoltà finanziarie e rischiava il fallimento, a metà dicembre è passata per il 70% sotto il controllo dei turchi di Karsan, ex soci di minoranza.  E' passato un mese dalla nascita della nuova società e i dipendenti ritrovano gli stessi problemi:  l'ultimo stipendio non è stato pagato e a causa di non precisate irregolarità sono a rischio le commesse con gli enti locali.   E' per questo motivo che fra le organizzazioni dei lavoratori la rabbia è alta: «È inaccettabile quello che sta accadendo, il ministero convochi con urgenza l'azienda»e il grido che si leva dalle assemblee dei lavoratori. In realtà, secondo le intenzioni filtrate sulla stampa, per il Ministero dello sviluppo economico la soluzione turca sarebbe solo un tampone in attesa di di un ritorno di BredaMenarini – che ha 150 lavoratori a Bologna e 290 ad Avellino-  sotto il controllo della mano pubblica (grazie all'intervento delle Ferrovie dello stato).   Di qui il pressing sul ministro Di Maio che aveva promesso la soluzione in tempi brevi della vicenda. Tempi che invece non saranno affatto brevi e che rischiano di spazzare via le commesse (che pure ci sono) di nuovi autobus di cui gli enti locali hanno estremo bisogno.

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