Dov´è andato il mercato? – di Leopoldo Montanari

riflessioni a margine del convegno

Ho seguito con grande interesse i lavori del seminario sulla stato d´attuazione delle agenzie per la mobilità ed il TPL organizzato dalla Regione Emilia-Romagna il giorno 27 giugno.  Nel corso della mattinata sono stati affrontati i temi critici relativi al percorso di costituzione e avvio delle agenzie ed è stato fatto il punto della situazione relativamente all´Emilia-Romagna.  Il seminario, come peraltro il precedente organizzato nel giugno 2000 sempre dalla Regione Emilia-Romagna sul tema Agenzie, ha rappresentato un importantissimo momento di confronto con grande ricchezza di informazioni e spunti.   Il quadro emiliano registra un deciso avanzamento degli assetti istituzionali locali, con alcune zone d´ombra non ancora superate su cui però la consapevolezza generale è significativamente maturata.  Avrei solo una riflessione, volutamente provocatoria, da fare: dov´è finito il mercato?  Uno degli aspetti che differenziano la Regione Emilia-Romagna dal resto d´Italia è l´aver affrontato normativamente lo sviluppo delle Agenzie, che hanno trovato, a livello locale, interpretazioni molto distinte. Le Agenzie possono avere un impatto molto forte sul tipo di gara per la gestione dei servizi e sull´area di applicazione della concorrenza.  Molto diverso è mettere a gara la sola ´guida´  fornendo un programma di esercizio dettagliatissimo e i mezzi per il servizio rispetto ad applicare le procedure concorsuali alla gestione dei servizi, intesa come capacità organizzativa di gestire una rete con le opportune flessibilità e responsabilità del rapporto con il cliente-utente.  La questione delle gare ´vere´ si è sentita poco (uno dei rari interventi in tal senso è stato quello dell´ATR Forlì), quasi che il tema sia stato ´rimosso´ solo perché se ne è già parlato.  In un momento in cui dall´Unione Europea provengono segnali ´multidirezionali´ sulla concorrenza nei trasporto pubblici e di fronte ad uno sviluppo confuso della riforma in Italia, sarebbe opportuno che prevalesse la chiarezza degli indirizzi strategici sulle tematiche applicative: si vogliono le gare vere oppure no?  La concorrenza non è altro che uno strumento per raggiungere obiettivi di qualità, efficacia ed efficienza dei servizi. Quindi, definite le finalità ed abbandonato l´approccio ideologico, si può analizzare l´area di applicazione della concorrenza con serenità.  Se l´obiettivo è fare efficienza nelle fasi più direttamente correlate al servizio (la guida) allora ha senso concentrare le procedure di gara sulla produzione; se si crede che la concorrenza possa innovare  e migliorare anche altre fasi del processo di gestione dei servizi (marketing, programmazione servizi, flessibilità dei servizi rispetto alla domanda, informazione al cliente) allora l´area della concorrenza (e quindi l´oggetto delle gare) deve essere ampliata.  Chiarire questi aspetti, senza posizioni preconcette e con la necessaria visione orientata all´effettiva attuazione delle soluzioni,  è di fondamentale importanza per fare della riforma uno strumento per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, in linea con le risorse pubbliche.   Leopoldo Montanari

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