Linee guida per le colonnine elettriche

Lombardia: linee guida per le infrastrutture di ricarica

Lombardia: linee guida per le infrastrutture di ricarica

La regione lombardia in collaborazione con ha in collaborazione con RSE, società di ricerca di sistemi energetici, ha elaborato le linee guida per la realizzazione di infrastrutture di ricarica elettriche

Secondo quanto riportato dal webzine "Veicoli Elettrici" la società RSE, Ricerca Sistema Energetico, su mandato della Regione Lombardia, ha contribuito ad elaborare le Linee Guida che indicano la metodologia da adottare per la realizzazione di una idonea infrastruttura ed i requisiti tecnici da rispettare.   A fronte di investimenti nello sviluppo di reti di ricarica per i veicoli elettrici sempre crescenti da parte dei paesi del nord europa (con il primato della Norvegia in cui circa un 25%  delle vendite sul mercato di auto sono a basso impatto ambientale)anche in Italia, malgrado i modesti risultati di vendita che i veicoli a zero emissioni continuano ad ottenere, qualcosa si comincia a muovere. La Comunità Europea, infatti, considerando prioritario lo sviluppo di una rete trans-europea dei trasporti, ha posto l’obbligo agli stati membri di dotarsi entro il 2020 di una adeguata rete di punti di ricarica che consenta la libera circolazione dei veicoli elettrici.    In questo quadro la Regione Lombardia, in armonia con gli indirizzi europei e nazionali in tema di mobilità e trasporti, ha redatto con il contributo di RSE un documento contenente le Linee Guida per la realizzazione di infrastrutture di ricarica, che l’ing. Giuseppe Mauri, responsabile del programma di ricerca di RSE sulla mobilità elettrica ha illustrato nel corso di Mobility in Italy, evento di riferimento in Italia nel settore della mobilità nuova e dei trasporti.   In estrema sintesi le linee guida elaborate  devono tenere conto della tipologia di utilizzatori (Residenziale, Business, Turistico) e il tipo di impiego dei mezzi (Taxi, Flotte aziendali e Pubblica Amministrazione, Car Sharing Free Floating). La copertura della molteplicità delle esigenze espresse dai potenziali utilizzatori comporta che ogni singola infrastruttura accessibile al pubblico devrà essere basata sulla compresenza e complementarietà di sistemi Normal Power (potenza almeno 7 kW) e High Power (superiore di 22 kW, preferibilmente 50-43 kW).

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