´Più coraggio e più risorse per la mobilità´ sottolinea Lucchesi, presidente dell´ACI´Il nostro Paese rischiera´ il collasso tra il 2015 e il 2018 quando, sul fronte della mobilita´, avremo la
´Più coraggio e più risorse per la mobilità´ sottolinea Lucchesi, presidente dell´ACI
´Il nostro Paese rischiera´ il collasso tra il 2015 e il 2018 quando, sul fronte della mobilita´, avremo la paralisi´ spiega il ministro Lunardi
Ha puntato su elementi concreti e necessità da colmare il presidente Franco Lucchesi, presidente dell´Aci, nell´aprire lunedì 19 maggio i lavori della 59ma Conferenza del Traffico e della Circolazione.
In estrema sintesi Lucchesi ha chiesto più coraggio e, soprattutto, più risorse per la mobilità. Ed ancora un radicale cambio di mentalità, per dire basta agli interventi scoordinati e parziali, figli della ´visione trasportistica´, ed affrontare i problemi in una logica integrata e di sistema, con grande flessibilità e senza pregiudiziali ideologiche nei confronti della gomma, puntando ad approdare ad un reale riequilibrio modale, in un sistema trasporti nel quale ciascun vettore (gomma, ferro, acqua, aria) venga, effettivamente, messo in condizione di interpretare, fino in fondo, il proprio ruolo.
La ricetta ACi è presto stilata, un modo diretto per per curare i mali della mobilità, così come emerge dall´intervento di Franco Lucchesi che ha aperto ´La mobilità delle cose, tra ritardi strutturali e competitività del sistema trasporti´.
Una denuncia ripartita fra la ncessità di colmare gap infrastrutturali e approdare ad una logica sistemica, per un reale riequilibrio modale, senza pregiudiziali ideologiche nei confronti della gomma.
Di rischio collasso parla invece il Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Pietro Lunardi che lancia un messaggio preciso chiedendo di stoppare le discussioni sulla mobilità cercando di agire senza schieramenti politici ´Il nostro Paese rischierà il collasso tra il 2015 e il 2018 quando, sul fronte della mobilità, avremo la paralisi´.
Troppi, secondo Lucchesi, i problemi ancora irrisolti: dalle carenze infrastrutturali che generano dannose ´promiscuità di flussi´, ai grandi nodi autostradali; dal mancato riequilibrio modale delle grandi aree metropolitane, alla scarsissima applicazione dell´information technology; dall´accoglienza eccessivamente tiepida riservata al mobility manager, all´assenza di un´offerta ordinata di sosta (´che non si riduca al semplice mettere a pagamento le strade´); dalla scarsa terziarizzazione nella distribuzione delle merci (con le inefficienze e i costi che ne derivano), all´estrema parcellizzazione del comparto commerciale; dall´eccessiva anzianità dei mezzi (con i conseguenti problemi per l´ambiente e la sicurezza), agli orari di movimentazione delle merci. Tutto questo, mentre ferro e cabotaggio non sono in condizione di dare il contributo che potrebbero dare.
Un quadro ?sottolinea Lucchesi- non può essere affrontato al di fuori di una politica sistemica e non schizofrenica nei confronti della gomma, alla quale ´non è possibile chiedere di sostenere la gran parte del peso del sistema trasporti e, poi, vessarla, da un lato, additandola come la principale responsabile di due delle più grandi piaghe del nostro tempo (inquinamento ambientale e incidenti stradali) e, dall´altro, sottoponendola ad una pressione fiscale che non ha pari e che ha da tempo, ormai, superato i livelli di sopportabilità´.
Pur ´apprezzando l´opera e la testarda determinazione del Ministro Lunardi nel rimettere in moto la macchina degli interventi infrastrutturali, dobbiamo rilevare ? ha rilevato Lucchesi- l´eccessiva esiguità delle risorse a disposizione rispetto alla entità del fabbisogno ed al ruolo che il problema riveste nella intera economia del Paese´. ´Occorre ?ha concluso il Presidente dell´ACI- più coraggio nel liberare risorse: sia finanziarie – attraverso un minore carico fiscale sul sistema produttivo e nel comparto- sia imprenditoriali -attraverso nuove regole del gioco meno contorte e protezionistiche. Il sistema mobilità può essere volano dello sviluppo o intralcio al rilancio dell´economia nazionale. Dipende dal ruolo che si intende fargli svolgere, dalla volontà e capacità di rimuovere gli ostacoli normativi ancora esistenti, della quantità di risorse che si intende investire.
La risposta che Governo nazionale e Governi locali metteranno in campo, ci darà l´effettiva misura della loro volontà di migliorare le condizioni di vita degli italiani e la loro capacità di rilanciare lo sviluppo futuro del Paese´.
Manuela Michelini – clickmobility.it