I dati sugli effetti dell´inquinamento a breve e lungo termine Lo hanno definito un ´nemico subdolo e invisibile´ di cui si può anche morire senza per altro averne la consapevolezza
I dati sugli effetti dell´inquinamento a breve e lungo termine
Lo hanno definito un ´nemico subdolo e invisibile´ di cui si può anche morire senza per altro averne la consapevolezza effettiva.
L´imputato più ingombrante per la nostra salute è, senza ombre di dubbio, l´inquinamento urbano da traffico, i cui effetti sulla salute sono stati presentati in questo ultimo stralcio di settembre a Bologna dagli Assessorati regionali alla sanità e all´ambiente.
I dati sono stati illustrati dalla dottoressa Silvia Candela responsabile del dipartimento di sanità pubblica dell´Ausl di Reggio Emilia.
Per entrare nel merito il riferimento va diretto ad uno studio americano del 2002 (A.Pope, Jama) che ha elaborato gli effetti a lungo termine dell´inquinamento urbano evidenziati su un campione di 500 mila adulti. Dati che stimano per ogni incremento di 10 microgrammi per metro cubo di pm 2,5 (le polveri sottili con un diametro inferiore a 2,5 micron) un aumento della mortalità totale del 4%, del 6% quella per cause cardiopolmonari e dell´8% di quella per tumore ai polmoni. Al netto del fumo di sigaretta.
Un altro studio, olandese (G. Hoek, Lancet), ha preso in esame la mortalità di 5 mila persone dal 1986 al 1994 in rapporto alla maggiore o minore vicinanza della loro abitazione a strade con forte traffico. Anche in questo caso l´inquinamento urbano si dimostra un nemico particolarmente insidioso giacché chi risiede nelle strade più trafficate ha una probabilità di morire per cause cardiopolmonari maggiore del 95%. In questo caso il maggior pericolo è rappresentato dalle polveri ultrafini ,quelle con diametro inferiore a 0,1 micron, assai più numerose appunto in prossimità delle strade ad alto traffico.
Per quanto riguarda invece gli effetti a breve termine (cioè nelle giornate immediatamente successive a quelle di maggior inquinamento), uno studio italiano (Misa, 2001) condotto in otto città tra cui anche Bologna e Ravenna, ha evidenziato una crescita della mortalità dell´1% per ogni aumento di 10 microgrammi di pm 10, mentre altri studi americani ed europei mostrano che i ricoveri ospedalieri per cause respiratorie salgono del 2% e quelli per cause cardiache dell´1%.
´Purtroppo – ha detto Silvia Candela – esiste un gap tra l´importanza del tema e la percezione da parte della popolazione´ . E´ vero, l´inquinamento da traffico è un pericolo meno grave di quello rappresentato dal fumo di sigaretta. Ma – ha sottolineato la dottoressa – il fumo è una libera scelta che riguarda una parte della popolazione, mentre l´inquinamento colpisce tutti indistintamente, compresi gli anziani e i bambini.
Anche Mario Schiavina direttore dell´unità operativa di fisiopatologia respiratoria del Policlinico S.Orsola-Malpighi ha parlato di ´cittadini inconsapevoli´, ricordando che la ´funzione polmonare´ si riduce nei periodi di forte inquinamento perché anidride solforosa, biossido di azoto e polveri fanno aumentare la reattività bronchiale, determinando una sintomatologia asmatica anche in soggetti non predisposti.
Giovedì 2 ottobre ripartono in tutta l´Emilia-Romagna le ´targhe alterne´. Oltre che ogni giovedì fino a tutto il mese di marzo, l´auto resterà chiusa in garage anche una domenica al mese a scelta dei singoli Comuni capoluogo. Il provvedimento quest´anno sarà affiancato anche da un pacchetto di interventi strutturali per un vestimento complessivo di Regione ed Enti locali di 191 milioni di euro nel triennio 2003-2005. Provvedimento che punta al rinnovo del parco autobus, all´estensione delle piste ciclabili, agli interventi strategici per la mobilità sostenibile, all´intermodalità, allo sviluppo dei sistemi di monitoraggio del traffico.
Anche l´assessore regionale all´ambiente Guido Tampieri si è soffermato sul rapporto traffico-salute. ´Il problema è impellente – ha detto – e occorre agire sull´organizzazione delle nostre città, ma anche sulle nostre abitudini. E´ un grande questione culturale e politica che richiede una consapevolezza generale e diffusa. Non vedo tuttavia significativi passi in questa direzione. ´ ´Alla voce ´smog´ – ha ricordato Tampieri – lo stanziamento nel bilancio del Ministero dell´ambiente è uguale a zero mentre il parco auto è crescente´.
Secondo i dati forniti da Eriberto Demunari responsabile ´valutazione e gestione della qualità dell´aria´ di Arpa, il problema smog non riguarda ormai solo chi vive nelle grandi città. Infatti i valori di polveri sottili sono analoghi anche nelle fasce urbane limitrofe ai comuni capoluogo. L´Unione europea chiede che nel 2005 il valore di 50 microgrammi di pm10 per metro cubo non venga superato per più di 35 giorni all´anno. Nei periodi ottobre-marzo 2001-2002 e 2002-2003 tale valore è stato superato complessivamente per tre mesi.
Manuela Michelini – clickmobility.it