I requisiti per l´ammissione all´ ´albo´ sembrano prerogativa di ´pochi eletti´ Sistema regolare o no. La Regione si interroga sulla messa a gara del Tpl nell´area urbana e decide di
I requisiti per l´ammissione all´ ´albo´ sembrano prerogativa di ´pochi eletti´
Sistema regolare o no. La Regione si interroga sulla messa a gara del Tpl nell´area urbana e decide di farlo ufficialmente chiedendo un regolare parere all´Autorità Antitrust nazionale per verificare se il Comune di Milano stia disattendendo i principi di concorrenza voluti dalla riforma del trasporto pubblico locale, che ha l´obiettivo di aprire il settore del trasporto pubblico al mercato.
La Regione chiederà all´Autorità Garante della concorrenza e del mercato di esprimersi in merito al sistema di qualificazione delle imprese di trasporto pubblico locale voluto dal Comune. Il sistema di qualificazione delle aziende pubblicato dal Comune di Milano a dicembre 2002 (un documento che individua i requisiti delle imprese che potranno partecipare alla gara per l´affidamento dei servizi di trasporto pubblico urbani e di area urbana di Milano come autobus, tram, filobus e trasporto metropolitano) prevede requisiti finanziari e tecnici che sostanzialmente configurano la possibilità di affidamento dei servizi di trasporto pubblico soltanto a favore dell´ATM di Milano tra tutte le aziende lombarde oltre che, forse, a pochissime imprese o grandi gruppi in tutta Europa.
Le aziende infatti, per poter essere ammesse in questa sorta di ´albo´ da cui uscirà il vincitore della gara, devono presentare elevate caratteristiche tecnico-economiche che riguardano l´ammontare del fatturato (almeno 100 milioni di euro che arrivano a 170 milioni per il servizio metropolitano), la disponibilità di autobus (almeno 400), tram (almeno 140) e filobus (almeno 70), e la gestione di oltre 100 treni metropolitani. Questi requisiti, tra loro combinati, allo stato attuale sembrano prerogativa di un´unica azienda, impedendo nei fatti una reale apertura al mercato e favorendo il permanere, in una realtà importante come quella milanese, di una situazione di monopolio.
In particolare, la richiesta effettuata dal Comune di Milano relativa alla disponibilità di almeno 400 autobus, 140 tram e 70 filobus, non appare in linea con le disposizioni normative regionali e con gli indirizzi che, da un lato, prevedono l´obbligo per il gestore uscente di mettere a disposizione il materiale metro-tranviario e i sistemi di bigliettazione tecnologicamente innovativi e, dall´altro, permettono anche a concorrenti che non dispongono di tutto il parco-mezzi necessario per espletare il servizio di partecipare alla gara, chiaramente con l´impegno ad acquisirlo dopo l´aggiudicazione della gara, nel rispetto degli standard qualitativi richiesti.
Le preoccupazioni espresse dall´assessore regionale alla Infrastrutture e Mobilità, Massimo Corsaro, circa la scarsa propensione del Comune di Milano ad introdurre concreti elementi di concorrenzialità nel settore trasporti, trovano conferma nella recente esclusione, operata dalla Commissione comunale, delle richieste di qualificazione presentate da due importanti gruppi che operano nel settore dei trasporti: l´inglese Arriva (che recentemente ha acquistato la bergamasca SAB) e i francesi di Keolys in associazione con le Ferrovie Nord Milano.
Corsaro ha commentato: ´L´esclusione dalla gara di due aziende leader mondiali nel settore trasporti determina una situazione di eccessivo vantaggio per l´ATM di Milano ed evidenzia quindi il palese contrasto del sistema di qualificazione milanese con le regole di apertura al mercato e di superamento degli assetti monopolistici. Per questi motivi mi sembra opportuno richiedere un parere all´antitrust nazionale´.
Manuela Michelini – clickmobility.it