La scelta della procedura vede i progetti andare avanti ´con molto ritardo´ sentenziano i giudici della Corte Ai capitali privati la Corte dei Conti guarda con grande perplessità. Il ricorso
La scelta della procedura vede i progetti andare avanti ´con molto ritardo´ sentenziano i giudici della Corte
Ai capitali privati la Corte dei Conti guarda con grande perplessità. Il ricorso al project financing per riammodernare la rete dei trasporti italiani non viene visto come soluzione principe. Gli elementi emergono anche nella relazione sul Rendiconto generale dello Stato per il 2002 – Volume I e II
La Corte dei Conti è perplessa sulla possibilità che la rete dei trasporti italiana possa essere ammodernata facendo ricorso al project financing, ovvero al finanziamento privato di almeno una parte dei progetti in cantiere, soprattutto per quel che concerne il breve periodo.
Progetti di questo tipo vanno avanti ancora con molto ritardo, ritengono i giudici. Contro i circa 100 proposti al 10 marzo scorso – fanno notare i magistrati contabili – per essere inseriti nella legge obiettivo, solo 12 erano le iniziative legate all´investimento pubblico-privato.
La Corte dei Conti afferma inoltre nella Relazione che accompagna il rendiconto generale dello Stato per l´esercizio 2002 che ´non è ancora apprezzabile´ un riorientamento della modalità di trasporto a favore di quello su ferro e su acqua, ancora penalizzato. In sostanza non è ancora invertita la tradizionale propensione dell´Italia al trasporto su strada. Secondo i giudici di Viale Mazzini in sostanza ´pare confermata la preoccupazione espressa nella Relazione al Parlamento per il 2001 sulla possibilità, nel breve periodo, di finanziare i lavori pubblici con il project financing: l´apporto di capitali privati alla realizzazione di opere pubbliche attraverso la finanza di progetto – sottolineano – infatti, è ancora esiguo´. Sul settore dei trasporti in generale la magistratura contabile rileva come le opere che risultano allo stato ´effettivamente affidate sono la Salerno-Reggio Calabria e il progetto per la salvaguardia della laguna e di Venezia, il cosiddetto Mo.Se. Per tutte le altre sono state definite le previsioni di spesa complessive e gli importi stanziati annualmente´.
´Con riferimento ai profili organizzativi – scrive ancora nella propria Relazione la Corte dei Conti – il 2002 è ancora da considerarsi un anno trascorso nell´attesa di un necessario riassetto. All´unificazione formale dei soppressi ministeri dei lavori pubblici e dei trasporti – aggiunge – nel Ministero delle Infrastrutture debbono ancora seguire interventi organizzativi che completino la riforma, sia con riferimento al personale (omogeneizzandone i profili giuridici ed economici), sia con riferimento alla logistica (riducendo, ove possibile, l´attuale dispersione del ministero in una pluralità di sedi)´. Per quanto riguarda i profili normativi e organizzativi del comparto trasporti i giudici contabili scrivono che ´gli effetti del nuovo indirizzo legislativo dovranno essere attentamente osservati con riferimento alle disposizioni contenute nel nuovo testo del Titolo V della Costituzione´ quello sul federalismo e ´alla normativa comunitaria´. Gli stessi effetti dovranno perciò essere valutati alla luce delle esigenze di tutela ambientale´. La Corte dei Conti riconosce comunque che ´di particolare rilievo sono le disposizioni relative alla revisione della legge Merloni in tema di appalti, alla delega al Governo per il ponte sullo stretto, al ripristino, per quanto riguarda l´alta velocità, dei rapporti concessori sugli appalti che erano stati bloccati dalla legge finanziaria del 2001, alla delega al Governo per la redazione di un testo unico in materia di espropriazioni (delega che è stata già esercitata).
La Corte dei Conti, infine, torna ancora a sottolineare che con la nuova trasformazione in Spa dell´Anas, ´resta aperto il problema del consolidamento dei dati.
Appare infatti necessario per tener ferma la conoscibilità da parte del Parlamento del quadro complessivo dei risultati di finanza pubblica, predisporre un conto consolidato che consenta una articolata veduta d´assieme che includa la misurazione dell´impatto delle operazioni di alienazione e delle risultanze della gestione sul conto del patrimonio e su quello del bilancio´.
M. M. – clickmobility.it