Infografica sulla sicurezza delle bici nelle ore serali e d'inverno

Biciclette e sicurezza, più incidenti d’inverno

Biciclette e sicurezza, più incidenti d’inverno

Con un numero sempre maggiore di ciclisti sulle strade, è più importante che mai viaggiare sicuri. Dopo avere scoperto che le ore più pericolose per i ciclisti e le ore invernali di buio coincidono quasi alla perfezione, e che molti incidenti sono causati dall’assenza di dispositivi di sicurezza adeguati. Le politiche di sicurezza urbana sono totalmente al palo; l'Italia insieme alla Grecia fanalino di coda in Europa

Sulle strade italiane circolano sempre più ciclisti e, sebbene il ciclismo invernale non sia popolare come una volta, un crescente numero di persone sale in sella alla propria bici incurante del meteo. Ma quanto sono sicure le strade d'inverno?   Anche dal rapporto 2011 ACI-ISTAT sugli incidenti stradali si evinceva come i morti nell’utenza debole superino quelli delle auto, gli incidenti diminuiscono nelle strade extraurbane, però niente cambia per le strade urbane.   Nel 2011 la FIAB aveva commentato i dati del rapporto ACI-ISTAT con un comunicato stampa, a firma di Edoardo Galatola, Responsabile sicurezza FIAB, nel quale si chiedeva (e si continua a chiedere) una svolta sulla sicurezza stradale per i ciclisti urbani.       La riduzione di incidenti e morti è da ascrivere totalmente a strade extraurbane ed autostrade (per le sole quattro ruote a motore), mentre niente è cambiato per le strade urbane, con la conseguenza che i morti in città in Italia sono passati al 45% del totale, alla pari della sola Grecia (mentre la media europea è al 33%).   Non è un caso che l’80% delle vittime in città è da ricondurre all’utenza debole. Le politiche di sicurezza urbana sono quindi totalmente al palo, generando un divario crescente con le altre grandi città europee.       Non va infine dimenticato che il dato presentato dalle statistiche ACI-ISTAT è costantemente sottodimensionato rispetto alle statistiche sanitarie, pubblicate con 2 anni di ritardo, che danno un valore superiore del 10-12%, per cui il dato reale atteso per il 2011 è di circa 4300 morti.       La soluzione proposta dalla FIAB è data da interventi sistematici di moderazione del traffico, sistematizzazione delle zone 30, incentivazione dell’utenza non motorizzata (20-20-20 come obiettivo della percentuale di spostamenti in bici, a piedi e con TPL), scuole car free e quant’altro riesca a incidere effettivamente sulla vivibilità del contesto urbano.   In questa interessante infografica commissionata da Arrow Soluzioni LED per l’Illuminazione si evidenzia come migliaia di ciclisti sono stati uccisi o feriti sulle strade italiane.       E' possibile scaricare qui l'infografica completa.

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